Territorialità: cane del vicino

Cosa si nasconde dietro un cane territoriale?


Ciao sono Harry, per gli amici Arrri. Sono un cane territoriale, ma nello stesso tempo un po’ insicuro e con l’ansia da separazione.

In questo articolo ti racconto di come è cambiata la mia vita quando è arrivato il cane del vicino.

Per capire meglio questo episodio, se non l’hai ancora fatto, ti consiglio di leggere il primo episodio dei miei Primi Giorni in Famiglia, in cui ti parlo di quando sono arrivato in questa famiglia di tontoloni e di quanto non sia sempre facile collaborare con la mia Governante, chiamata mamma dalla famiglia, e con il Cuoco, chiamato papà.

Se ti stai chiedendo perché un cane pluridiplomato come me senta la necessità di scrivere un diario, trovi tutto nella pagina scritta dalla Governante “Perché il diario“.

Ora, approfittando di un meritato momento di pausa, disteso su un tappeto persiano che io stesso ho rimodernato, inzio a raccontare.



L’arrivo del cane del vicino

Ero stato assunto da alcuni mesi dalla mia nuova famiglia e iniziavo ad ambientarmi.

Avevo anche finito di fare qualche lavoretto in casa, tipo sezionare dei cavi elettrici di computer e telefoni e fare alcuni interventi di “scucito” sui tappeti, dandogli quell’aria più contemporanea.

cane ansia da separazione danni

Durante le feste di Natale, i vicini di casa assunsero un nuovo maggiordomo. Inizialmente, il mio fiuto mi diceva che forse era un cane con cui potevo fare due salti nel parco.

Dopo qualche settimana, però, il cane del vicino, prese possesso della sua nuova casa e del suo nuovo ruolo. Gli odori che lasciava al suo passaggio proprio non mi rassicuravano. Era un maschio, di quelli sicuri di sé, boriosi, che osava marcare il mio territorio. Finché lo vidi… mi SPAVENTAVA. Era chiaro che mi stesse minacciando. Non solo io ero in pericolo, ma anche la mia famiglia.

Cosa dovevo fare allora se non mostrare con tutta la mia forza quanto io fossi pericoloso?

Appena uscivo di casa, mi bastava sentire il suo odore per abbaiare nelle tonalità più alte possibili. Quel cane doveva sentirmi ovunque lui fosse. Tiravo con forza la Governante che inizialmente non si rendeva conto del pericolo. Ingenua come al solito!

Poi l’atteggiamento della Governante cambiò e iniziò ad abbaiare pure lei, scusa, urlare per voi umani.

Era arrabbiatissima. Continuava a ripetere: “Smettila, non si può continuare così, non possiamo neppure uscire di casa!“. Il suo sostegno mi faceva sentire più forte e abbaiavo ancora di più e ripetutamente. Devo dire, che facevamo proprio un bel lavoro di squadra.

Esausti, spesso rientravamo subito in casa. La Governante era intrattabile, aveva difficoltà a sostenere delle battaglie così dure. Ogni tanto rientrava con qualche acciacco causate da alcune cadute mentre mi tirava con il guinzaglio. Ma guerra era.

Cane territoriale che tira

Sono un cane territoriale

Ercole, questo è il nome del cane del vicino, mi fa uscire fuori dai gangheri. Ti starai chiedendo, ma perché? Innanzitutto si trova nel nostro territorio e io, come ti ho già scritto nel mio primo articolo, sono stato assunto in qualità di guardiano. In secondo luogo lui ha qualcosa che mi spaventa. Non so cosa, ma mi mette in soggezione. E se non fossi all’altezza del mio compito di guardiano?

Il territorio della mia famiglia comprende anche alcune case dei vicini. Sebbene il territorio non sia vastissimo, l’impegno di guardiano non è cosa da poco. Sono in allerta tutto il giorno e faccio anche i turni di notte. Se poi si considera che ho anche altre mansioni oltre a quello di guardiano, arrivo a fine giornata stremato.

E di certo non posso contare su Tonino, il rospo del giardino, per darmi una mano. È già molto occupato a proteggere la famiglia dagli insetti e, inoltre, lavora solo di notte.

Rospo in giardino

Ercole mi ha fatto più volte capire, con quegli sguardi di sfida e quelle grandi orecchie, che sarebbe interessato alla conquista del nostro territorio e io certo non lo posso permettere! I miei antenati erano già ottimi guardiani e non sarò certo io a deludere le aspettative della mia famiglia.

Pensa con chi ho a che fare. Ercole è nato in Brasile e se la tira perché è di sangue nobile, lui. Laggiù, in Brasile, avrebbe dovuto partecipare ai concorsi di bellezza. Raggiunta l’età adulta, si accorsero che era più grande della media e quindi lo abbandonarono perché non era più idoneo ai concorsi. Hai capito bene, è più grande della media, forse per questo mi fa paura. Poi, sì, un po’ di compassione ce l’ho per lui, visto che ha fatto un viaggio lungo, proprio come me, e chissà in quali condizioni.

Ritornando a … oh cavoli, la Governante mi sta prendendo la piuma con cui scrivo. Tra l’altro quella che scrive bene e che ho trovato nel bosco.

Ora scrivo io, la Governante, un po’ di correttezza ci vuole nei confronti dei vicini. Harry, detto Arrri, notoriamente ansioso e con un pizzico di mancanza di fiducia in sé stesso, ha un po’ esagerato nella descrizione di Ercole.

Sai di che razza è Ercole? È un Papillon, un simpatico, tenero e bellissimo cagnolino di 4 chili. Harry, per la cronaca, ne pesa 27!



Ecco Harry, ora puoi riprenderti la piuma.

La Governante mi fa infuriare, non sa quello che dice. Non ha ancora capito che noi cani ci basiamo su quello che sentiamo, su quello che annusiamo. La Governante sa benissimo che quando andiamo al parco, sono spesso i cani maschi piccoli a salirmi sopra e solo perché sono castrato.

E poi anche la storia degli umani insegna che persone piccole hanno conquistato il mondo, e Ercole vuole conquistare il MIO di mondo.


L’educatrice cinofila

Da qualche tempo le battaglie con Ercole si stanno facendo un po’ meno dure, e devo dire che questo mi allegerisce un po’ sia fisicamente che psicologicamente.

C’è una Fata Interprete che ogni tanto viene a trovarci. La Governante la chiama educatrice cinofila. Lei conosce abbastanza bene il linguaggio di noi cani e spesso viene a fare delle traduzioni perché la Governante non mi capisce, è proprio una testa dura.

La Fata Interprete ha detto alla Governante, innanzitutto di non abbaiare quando abbaio io e poi le ha detto di fare una cosa “fighissima”: darmi delle caramelle ogni volta che usciamo di casa, così le mie emozioni non salgono troppo. Per condizionamento, adesso, appena esco di casa la guardo e mi dimentico di Ercole.

Forse ho esagerato a dire che mi dimentico, diciamo che sono un buongustaio e faccio credere di dimenticarmi. Infatti, appena posso, quando la porta di casa nostra si apre e io sento che Ercole è davanti alla finestra, corro di nascosto lanciatissimo e mi metto ad abbaiare insistentemente davanti alla sua porta. Che soddisfazione! Lui mi guarda e abbaia pure lui, sì lo sfido. Sono coraggioso vero? Ci dividono solo una finestra e un cancelletto, non potrei sopportare una distanza minore.


Gli altri cani del vicinato

Ti voglio dire ancora due parole sugli altri cani del quartiere, visto che siamo in tema.

Loro mi infastidiscono meno, stanno al di fuori del nostro territorio. Direi che ultimamente siamo in buoni rapporti. Di notte chiacchieriamo. Si, hai capito bene, anch’io ho bisogno di scambiare quattro chiacchiere fra amici. Loro, contrariamente a me, dormono fuori e quando li sento abbaiare, io mi associo. Ci divertiamo un mondo. Chissà perché la Governante e il Cuoco, il mattino dopo sono di pessimo umore, Bah, questi umani!

Di giorno, invece qualche cane ulula, forse chissà, si è perso. E allora ululo anch’io, così se c’é bisogno, sanno dove trovarmi.

Frequento altri cani, ovvio, sono un tipo socievole, ma al di fuori del mio territorio.

Ti parlerò prossimamente dei miei amici cani con i quali mi diverto un mondo e ti racconterò che cosa non ci inventiamo per divertirsi.

Qui sotto, ti riassumo cosa sto insegnando alla mia famiglia umana. Quanto deve ancora imparare!


Cosa sto insegnando agli umani sulla territorialità

  • Se urli quando il cane abbaia, per il cane abbai con lui e rafforzi l’atteggiamento aggressivo.

  • La territorialità è sicuramente nei miei geni e in quella di molti cani. Nel mio caso però si aggiunge anche una mancanza di fiducia in me stesso per cui la reazione può essere molto forte. Il dare ricompense quando si esce di casa, permette sia di associare qualcosa di positivo a una situazione stressante, sia di abbassare il livello di emozione, rendendo salva la vita di chi mi tiene al guinzaglio.

  • Sono stato castrato su consiglio della veterinaria comportamentalista. La castrazione, però, ha rafforzato le mie paure nei confronti degli altri cani e degli umani, credo che mi manchino quegli ormoni che mi avrebbero fatto sentire un po’ più fiducioso.

  • Se si lasciano i cani fuori nel giardino, giorno e notte, non si soddisfano i bisogni di noi cani. Abbiamo bisogno di stimoli nuovi, di esplorare altri territori. Non ci basta sgranchirci le zampe in un giardino. Per il nostro benessere mentale è importante essere coinvolti nella vita domestica della nostra famiglia. Quindi, per piacere, non lasciateci sempre fuori in giardino.

Grazie per avermi letto fin qui. Spero ti sia stato utile se hai anche tu delle difficoltà a comunicare con noi cani.

Se hai trovato delle soluzioni migliori per risolvere alcuni problemi legati alla territorialità eccessiva, scrivila nei commenti, potrebbe essere di aiuto.

Ti aspetto nel prossimo episodio.

A presto.

Arrri.

(L’immagine di copertina é stata creata con Canva con i disegni creati da Julia-Creative-Design e da HitToon)

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